Facciamo vini per passione ed è proprio di questa passione che vogliamo raccontare e far raccontare…
Ogni vino è una storia. Storia di vita vissuta, storia di bambini che pigiavano le uve nei grandi tini, storia di giovani ragazzi che, davanti al torchio, aspettavano il primo mosto per assaggiarne la bontà. Ogni vino è una storia. Storia di vendemmie e di gente che canta felice, storia di brina sugli acini al mattino. Ogni bottiglia prodotta è il racconto di chi ha segnato la mia storia.
All’età di 6 anni mio nonno materno mi ha messo in un grande tino nero per la pigiatura delle uve appena raccolte e così fino a 16 anni sono stato l’addetto ufficiale alla pigiatura delle uve per poi salire di grado e passare alla “forata”, la pressa con la quale, ruotando con le braccia lungo un’asse a vite, le uve venivano pressate e il mosto raccolto in una vasca sottostante. Mia nonna mi faceva mangiare l’uva con la rugiada sopra perchè faceva bene all’intestino, lei era fissata con questa cosa. Appena arrivati in campagna , con le forbici, si raccoglieva l’uva e poi tutti nella casetta-cantina per fare il vino. In quasi mezzo ettaro avevamo malvasia, primitivo, negroamaro e uva rosa, mio nonno la chiamava così. Lui, mio nonno, produceva vino solo per la famiglia, ai suoi otto figli non doveva mancare il vino. Fino ai 20 anni la mia vita ha avuto questa fortuna, fare vino.
Il Rosato del Salento e i rosati di Malacari
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“Priesciu”… la storia “dietro” al vino
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“Fiatumia”… respiro mio
“Lientu”… un vino che parla di saggia pazienza